Cenni storici

In base al ritrovamento di alcuni reperti in pietra ed in metallo (forse armi od utensili), ora conservati al Museo Archeologico di Firenze, si evince che la prima occupazione del territorio di Guardistallo risale probabilmente all'età neolitica (2400 - 1800 A.C.).

In seguito, ritrovamenti del periodo etrusco, fanno pensare ad un insediamento o comunque ad una frequentazione da parte di questo popolo di tale zona, particolarmente favorita dal punto di vista geografico, trovandosi al centro del territorio tra Volterra e Populonia - Baratti. Non si hanno notizie di un eventuale dominio romano. E' invece certa la traccia lasciata dalla presenza del popolo Longobardo, tanto che si fa risalire l'origine del toponimo "Guardistallo" dal germanico "Warte" (vedetta) o "Wardan" (guardia) e "Stall" (luogo).

Questo nome fu assegnato dai Longobardi al castello che costruirono, intorno al VII° sec d.C, sulla sommità del colle dove sorge il paese . Guardistallo passò dall'anno 1000 sotto il dominio dei Conti della Gherardesca che nel 1154 ne fecero dono al vescovo di Volterra, dal quale dipese per le questioni ecclesiastiche anche nei secoli seguenti.

uardistalloSottoposto al dominio politico di Pisa vi si ribellò nel 1345, ma ridotto all'obbedienza ne seguì le sorti fino alla caduta della Repubblica sotto Firenze nel 1400. Guardistallo fu uno dei primi castelli a inviare i sindaci a Firenze per giurare fedeltà alla nuova Signoria e nel 1406 a costituirsi in Comune.

Nel 1447 venne occupato dalle truppe di Alfonso D'Aragona, re di Napoli, che distrussero case e palazzi; rimase tuttavia in piedi gran parte della rocca dei conti. Dei secoli XVI° e XVII° non abbiamo notizie certe, mentre nel 1739 il territorio venne incorporato nel feudo da Francesco II e assegnato al marchese Carlo Ginori, insieme ai territori di Cecina, Riparbella, Casale e parte di Bibbona.

Nel 1742 lo storico Targioni - Tozzetti visitò il paese e lo descrisse così: "Guardistallo era già grosso castello , ma oggi ha molto patito e vi sono molte rovine. Ha vicine delle boscaglie e non ha acqua molto buona".

Dopo lo scioglimento dei feudi e la ridistribuzione delle terre nell'ambito della riforma agraria leopoldina si formò a partire dal 1776 anche a Guardistallo una nuova classe di facoltosi proprietari terrieri che favorì lo sviluppo dell'agricoltura e di conseguenza la crescita del paese.

Il 14 agosto del 1846 i paesi della costa toscana furono colpiti da un violento terremoto che in pochi attimi abbattè case, palazzi, chiese e torri: Guardistallo fu uno dei paesi più colpiti. Il 70% delle case e la parte più alta del castello, del quale non rimangono infatti che pochi lacerti di muro oltre all'arco della porta d'accesso, andarono completamente distrutte insieme alla chiesa, al campanile e al cimitero, ridotto a un ammasso di macerie. Dopo il terremoto si riscontra una fase di intensa ricostruzione e di ampliamento alla quale risale la facies attuale del paese.

Villa ElenaNel 1870 venne costruita la nuova chiesa sul lato dell'abitato rivolto verso il mare, intitolata ai santi Lorenzo e Agata, patroni del paese; quasi contemporanea è la costruzione di Villa Elena, casa residenziale dei Marchionneschi, una delle famiglie più importanti di Guardistallo e del teatro, luogo di svago per le famiglie ricche ed espressione della loro agiatezza.

E' con riferimento a questi tempi ed a testimonianza dell'eleganza della vita dei suoi signori che Guardistallo venne chiamata "la piccola Parigi" ed i suoi abitanti presero il nome di "Calze lunghe". Alla fine della seconda guerra mondiale, il 29 giugno del 1944, l'esercito tedesco in ritirata mise in atto una feroce rappresaglia in risposta alle azioni partigiane svoltesi nella zona.

Sessantatrè persone, tra le quali donne, bambini, molti sfollati ed il sindaco, eletto pochi giorni prima, vennero rastrellate, portate fuori paese e fucilate. Un secondo eccidio di circa 120 persone fu impedito dall'eroismo del parroco del paese, Don Mazzetto Rafanelli, che si offrì personalmente in ostaggio. Tale gesto gli valse in seguito una medaglia d'oro pegno dell'affetto di tutta la popolazione.

Nel 1996 il Comune di Guardistallo è stato decorato con la medaglia di bronzo al merito militare e nel 1997 con medaglia di bronzo al valor civile.

Lo stemma

D'azzurro alla torre d'argento, merlata alla guelfa, fondata sulla campagna al naturale. I conti della Gherardesca, durante il loro dominio in questi luoghi, eressero una robusta torre a fini di difesa e di avvistamento. La funzione strategica della costruzione risente del resto della tradizione longobarda che riconosceva a questa terra un importante ruolo difensivo. Ne è indicativo il nome, che significa appunto luogo di guardia. Il simbolo presente nello stemma comunale rispecchia fedelmente la tradizione.